Gruppo Santa Famiglia di Nazareth
3 Incontro - 26 novembre 2021
L’amore familiare vocazione e via di santità nell’apertura alla vita
CANTO di invocazione allo Spirito Santo
Manda il tuo Spirito
Manda il tuo Spirito, manda il tuo Spirito
Manda il tuo Spirito, Signore, su di noi
Manda il tuo Spirito, manda il tuo Spirito
Manda il tuo Spirito, Signore, su di noi
La tua presenza noi invochiamo per esser come tu ci vuoi
Manda il tuo Spirito, Signore, su di noi
Impareremo ad amare proprio come ami tu
Un sol corpo e un solo spirito saremo
Un sol corpo e un solo spirito saremo
La tua sapienza noi invochiamo
Sorgente eterna del tuo amore
Dono radioso che dà luce ai figli tuoi
Nel tuo amore confidiamo, la tua grazia ci farà
Chiesa unita e santa per l'eternità
Chiesa unita e santa per l'eternità
Manda il tuo Spirito, manda il tuo Spirito
Manda il tuo Spirito, Signore, su di noi
Manda il tuo Spirito, manda il tuo Spirito
Manda il tuo Spirito, Signore, su di noi
Manda il tuo Spirito, manda il tuo Spirito
Manda il tuo Spirito, Signore, su di noi
Manda il tuo Spirito, manda il tuo Spirito
Manda il tuo Spirito, Signore, su di noi
Manda il tuo Spirito
Manda il tuo Spirito, Signore, su di noi
Signore vieni in noi
Signore vieni in noi
Preghiamo con la Parola del Signore
Salmo 8
O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra:
sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.
Con la bocca dei bimbi e dei lattanti
affermi la tua potenza contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.
Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissate,
che cosa è l'uomo perché te ne ricordi
e il figlio dell'uomo perché te ne curi?
Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli,
di gloria e di onore lo hai coronato:
gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi;
tutti i greggi e gli armenti,
tutte le bestie della campagna;
Gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
che percorrono le vie del mare.
O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra.
Vangelo secondo Marco 9,30-37
30 Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31 Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà». 32 Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni.
33 Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo lungo la via?». 34 Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande. 35 Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti». 36 E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro:
37 «Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
Riflettiamo
«A volte la vita presenta sfide più grandi e attraverso queste il Signore ci invita a nuove conversioni che permettono alla sua grazia di manifestarsi meglio nella nostra esistenza "allo scopo di farci partecipi della sua santità" (Eb 12,10). Altre volte si tratta soltanto di trovare un modo più perfetto di vivere quello che già facciamo.»? A volte, essere aperti alla vita porta con sé fatica, dolore, preoccupazione; a volte comporta un senso di inadeguatezza. Ma nel generare un figlio, nell'accoglierne uno in adozione o nell'esperienza dell'affido è racchiusa una vocazione alla santità. Così dice papa Francesco: «Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli [... ]. In questa costanza per andare avanti giorno dopo giorno vedo la santità della Chiesa mili-tante. Questa è tante volte la santità "della porta accanto", di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio, o, per usare un'altra espressione, "la classe media della santità"» [Papa Francesco, Gaudete et exultate, n. 17]
Alcune domande
1. Siamo consapevoli del valore della vita che abbiamo generato e della chiamata alla santità che abbiamo ricevuto?
2. Esercitiamo la pazienza nella coppia e nella famiglia? Nella costanza dell’impegno quotidiano, riconosciamo di essere accoglienti? Per misericordia o per autogratificazione?
3. Ci siamo mai confrontati fra noi sui temi dell’affido e dell’adozione?
Preghiera finale
Sei qui, Signore,
dove si incontra la storia di ognuno di noi.
Sei accanto al pozzo dei nostri sentimenti,
lì dove amiamo, speriamo, desideriamo, soffriamo.
Sei qui, Signore,
accanto al pozzo dei nostri progetti,
lì dove lo studio, le scelte, la fede,
la vocazione e la missione
si trasformano in strade da intraprendere.
Guidaci, con l’amorevolezza che ti contraddistingue,
quella stessa che hai riversato su quella donna di Samaria
a cui hai chiesto acqua da bere.
Spingici verso la scelta del bene,
come hai saputo spronare quella donna,
attiraci verso la bellezza che non sfiorisce,
facci gustare il sapore di quell’acqua della verità,
che sola, disseta l’arsura del nostro spirito.
Sei qui, Signore,
accanto al pozzo della nostra relazione con te,
dove la nostra fede viene provata,
il nostro desiderio di pienezza
si incrocia con il tuo Dono,
il nostro cuore si apre a te.
Infondici nuove spinte
per una speranza che non delude.
Sei qui, Signore,
accanto al pozzo della nostra vita:
permetti che il nostro cammino
si incroci col tuo perché ci ami
e sappiamo che non ci abbandonerai mai. Amen.