Il gruppo “Santa Famiglia di Nazareth”
Riflessioni dopo l’incontro dell’equipe del 18.01.2013
1. Analisi della situazione
Fino ad ora non siamo riusciti a proporre molto per le famiglie e soprattutto per le giovani coppie ai primi anni di matrimonio. Ci siamo molto impegnati nella preparazione al matrimonio dei fidanzati e su questo stiamo raggiungendo anche una certa competenza e preparazione.
Abbiamo poi cercato di proporre degli incontri alle giovani coppie invitando prima di tutto i giovani che avevano celebrato il matrimonio subito dopo la frequentazione degli incontri in preparazione al matrimonio. Si è trattato di incontri limitati nel tempo svolti nei mesi di gennaio-febbraio, terminati i quali si dava, in pratica, alle coppie appuntamento all’anno successivo.
Viviamo in una società del tutto scristianizzata -e Pavona non è da meno- e l’annunzio evangelico è completamente disatteso prima di tutto da chi si attribuisce il nome di cristiano.
Oggi sono tante le persone, le famiglie, che fanno dichiarata professione di anticristianesimo o di semplice rifiuto dei principi cristiani. Sono ormai tante le famiglie che non accedono più ai Sacramenti. In molti casi però si tratta di scelte frutto di riflessione e dell’analisi della situazione attuale, specialmente per quanto riguarda la Chiesa vista come struttura, accusata da ogni parte di essere fonte di scandali.
Da tempo ci diciamo giustamente che la Chiesa, la Parrocchia, deve cessare di essere il supermercato dei Sacramenti: se c’è qualcuno che li rifiuta dopo matura e consapevole riflessione, probabilmente va apprezzato rispetto ai tanti cristiani che fanno incetta di sacramenti con il carrello della spesa.
2. Qual è il nostro obiettivo?
Semplice: diventare noi e i fratelli che il Signore metterà sul nostro cammino e ci farà incontrare, dei bravi cristiani che cercano con tutti i mezzi di perseguire la santità della loro vita attraverso una fede matura che li porti all’incontro personale e vivificante con il Cristo figlio di Dio. Raggiungeremo questo obiettivo con i mezzi che il Signore stesso mette nelle nostre mani: la Parola, la Chiesa, i Sacramenti, la vita di comunione nel gruppo ecclesiale “Santa Famiglia di Nazareth”.
3. A chi ci rivolgiamo?
A tutti! A coloro che convivono o che hanno celebrato il matrimonio solo civile con cognizione di causa che rifiutano un certo tipo di Chiesa che certamente rimarranno disarmati di fronte alla nostra testimonianza di voler essere la Chiesa di Cristo, la Comunità dei fedeli che credono il Lui e che in Lui sperano nella salvezza. Tanto per intenderci noi non siamo la chiesa dello Ior o degli alti prelati ricoperti di oro.
Ci rivolgiamo a coloro che hanno celebrato il matrimonio in chiesa per i quali quello della chiesa è stato soltanto un passaggio obbligato nella grande coreografia di un matrimonio caratterizzato soltanto dall’effimero. Noi ci impegneremo a far loro capire che quel Sacramento che hanno celebrato vivrà in loro per tutta la vita e che gli ha donato “grazie su grazie!”: basta esserne consapevoli.
Ci rivolgiamo alle coppie che hanno celebrato consapevolmente il Sacramento del matrimonio e che hanno bisogno di aiuto, hanno bisogno di incontrare Cristo, sempre, in ogni istante della loro vita. E noi -che abbiamo incontrato il Cristo nella nostra vita-, lo trasmetteremo a loro in modo sempre più efficace.
Ci rivolgiamo agli sposi che chiedono aiuto nell’educazione dei figli perché sono soli ed a volte non ce la fanno ad affrontare problematiche educative che a molti genitori sembrano più grandi di loro stessi. Ci avvarremo dell’aiuto di persone più esperte di noi che potranno aiutare loro e noi.
4. Come realizzeremo tutto questo?
Attraverso la Comunione Ecclesiale. Ci raduneremo per gli incontri. Decideremo insieme la cadenza periodica: potremo iniziare con incontri quindicinali, o forse all’inizio potrebbe essere meglio mensili, per arrivare gradualmente ad incontri settimanali. Caratterizzare questi incontri con l’ascolto della Parola, la preghiera, la meditazione. Organizzare esercizi spirituali, adorazioni eucaristiche, rosario nelle famiglie, Via Crucis nel tempo di Quaresima. Avere cura che i momenti di preghiera sopra riportati siano anche alla portata dei figli.
Organizzare anche momenti di festa: i compleanni dei figli, gli anniversari di matrimonio senza dimenticare naturalmente la corale partecipazione nei momenti di dolore.
Organizzare anche momenti culturali: conferenze su svariati argomenti, cineforum, teatro, visite ai musei, escursioni alle città d’arte.
Organizzare all’interno del gruppo la cosiddetta “Scuola per genitori”, affrontando le varie problematiche educative aiutati anche da persone esperte. Inoltre n paio di uscite all’anno, il campo estivo caratterizzato da momenti di preghiera, riflessione ed aggiornamento ma anche da relax e divertimento, riposo, campi che potremo realizzare sia al mare che in montagna.
5. Chi?
L’equipe parrocchiale di Pastorale familiare. Naturalmente ci dovrà però essere una coppia -o due se sarà possibile- che si occuperà di coordinare il gruppo, di mantenere i contatti, di diffondere le comunicazioni e -soprattutto- di avere un “occhio attento” a vedere i momenti di difficoltà o di dolore che una famiglia può attraversare per i quali ha bisogno di maggiore attenzione.
6. Dove?
La parrocchia ormai può contare su una struttura che può essere utile allo scopo. Man mano però che il gruppo si consolida sarà bene incontrarci -dove sarà possibile- nelle case delle singole famiglie perché dobbiamo essere come i discepoli del Signore che “vanno” a portare la buona novella senza aspettare che i lontani vengano loro a ricevere la buona novella.
Sarà un lavoro impegnativo ma appassionante perché lavorare nella vigna del Signore è veramente appassionante ed entusiasmante. Per fare questo sarà necessario che ciascuna coppia dell’equipe faccia una “verifica della propria vocazione” per rinnovare il proprio “sì” gioioso al Signore che ci ha scelti.
Tutto questo sarà oggetto del programma della prossima riunione dell’8 febbraio e dell’uscita del 24 e 25 febbraio.
Buon lavoro a tutti e -soprattutto- buona riflessione e buona preghiera.
don Angelo