Te Deum laudamus 2018
Lc 17, 11- 19
11Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea. 12Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, 13alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!». 14Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati. 15Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; 16e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. 17Ma Gesù osservò: «Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? 18Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?». E gli disse: 19«Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!».
Ci accingiamo a rendere grazie al Signore imitando quel lebbroso guarito che ha sentito la necessità di tornare indietro a ringraziare. Infondo, se ci pensiamo bene, ciascuno di noi è contaminato dalla lebbra del peccato -è nella nostra natura umana- ma se abbiamo avuto il dono della fede e soprattutto la grazia di rendere viva e feconda questa fede è perché anche noi siamo stati in qualche modo mondati dal nostro peccato. Questa sera vogliamo esprimere al Signore tutta la nostra riconoscenza per averci donato la vita e con essa la fede e per molti di noi qui presenti l’ulteriore grazia di aver detto sì alla sua chiamata a lavorare nella sua vigna.
Il nostro Te Deum di ringraziamento scaturisce dai nostri cuori colmi di gioia nel costatare quanto di buono il Signore ha operato in questa nostra Comunità Ecclesiale nell’anno che andiamo concludendo e soprattutto per quanto di buono ha operato in ciascuno di noi: siamo qui a ringraziarlo perché ancora possa dirci: «Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!».
RELAZIONE SULLA VITA DELLA PARROCCHIA NEL 2018
Il clero della Parrocchia non ha subito profonde trasformazioni: don Umberto è nella parte finale del corso accademico e dovrà dedicare più tempo allo studio, per questo sarà meno presente in parrocchia. Don Francesco invece continua il suo servizio di Vicario parrocchiale a tempo pieno.
Anche il diacono permanente Adriano presta il suo servizio in modo attivo, impegnandosi senza troppo rumore, in parecchi ambiti di vita parrocchiale.
1. I Laici nella nostra Parrocchia
Vorrei quest’anno fissare lo sguardo su quelle tante persone, che hanno voluto offrire una parte del loro tempo per il bene della Comunità. Sono ben 126 i laici impegnati nella vita pastorale della nostra Parrocchia. È un numero veramente ragguardevole ed è una vera e propria ricchezza che il Signore ci ha elargito. Si tratta di uomini e donne di tutte le età che svolgono il loro servizio nei vari settori della Pastorale. Ognuno di loro ha risposto alla chiamata del Signore che li invita a lavorare nella sua vigna. La presenza di tanti laici è veramente una grazia che rende maggiormente credibile ed autentico l’annuncio evangelico. Grazie a questi fratelli ed al loro impegno la nostra Parrocchia si è distinta per il suo costante e qualificato impegno nel campo della Pastorale in tutti i suoi settori. Il grazie al Signore per tutti questi fratelli e sorelle è pieno, convinto ed assoluto!
È anche vero però che spesso sono emerse delle criticità tipiche di un ambiente che vede l’impegno di tante persone con idee diverse, sensibilità diverse, modi di fare e di pensare diversi. Abbiamo insomma sperimentato la fatica del camminare insieme. Il nostro Consiglio Pastorale in più di qualche occasione ha evidenziato come troppo spesso nella nostra Comunità Ecclesiale si proceda un po’ a “compartimenti stagni” non in comunicazione tra di loro. Si è lamentato che molto spesso ognuno si coltiva il proprio orticello senza badare a che cosa accade nell’orticello del vicino. Molto spesso abbiamo sperimentato come sia difficile lavorare insieme e come spesso le nostre debolezze e le nostre fragilità inquinino i rapporti interpersonali. Spesso succede che tra questi 126 laici non ci si conosca, nemmeno di nome.
Il Consiglio Pastorale, consapevole di questo punto debole, ha cercato di analizzare a fondo il problema e di suggerire iniziative che aiutino la risoluzione di queste difficoltà. Si è proposto di organizzare degli incontri di preghiera e di fraternità per tutti i laici impegnati. Di questi incontri ce ne dovrebbero essere due o tre l’anno ed hanno lo scopo di far conoscere i laici tra di loro e per una comunicazione reciproca circa il servizio che ciascuno svolge. Il primo incontro si è tenuto lo scorso 13 dicembre. Non erano presenti tutti i laici ma un buon numero. Si è pregato insieme e si è vissuto un momento di convivialità. È stata una esperienza positiva apprezzata da tutti. Il prossimo incontro si terrà in Quaresima.
Questa situazione spesso si crea perché accade a volte che tra di noi prevalgano le nostre piccinerie e le nostre superbie mal combattute: c’è sempre qualcuno che si sente migliore degli altri. Purtroppo a volte succede che qualcuno si senta non tanto al servizio della Chiesa, quando si preoccupi di servirsi della Chiesa come luogo dove dar libero sfogo al suo desiderio di primeggiare. Nulla di drammatico: è la natura umana che è fatta così ma noi non dobbiamo mai dimenticarci che il Signore Gesù ci invita ad essere diversi: «43Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, 44 e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti» [Mt10,43-44].
2. CATECHESI PER I BAMBINI ED I RAGAZZI
Quest’anno si sono accostati alla Prima Comunione 58 bambini e le varie celebrazioni liturgiche, curate al massimo, si sono svolte in modo dignitoso e bello e nello stesso tempo sobrio.
Nel nuovo anno catechistico 2018-2018 abbiamo iscritto 185 bambini distribuiti nei tre anni di catechesi.
Soddisfacente anche la preparazione alla Cresima. Anche quest’anno abbiamo avuto il turno di Cresime nella solennità dell’Immacolata, 23 ragazzi della nostra Comunità Ecclesiale hanno scelto di diventare testimoni di Cristo. La celebrazione, anche in questa occasione, è stata ben curata e molto partecipata, caratterizzata anche dal coinvolgimento dei genitori, che insieme ai padrini hanno accompagnato i figli all’altare.
Ben stabilizzata anche la catechesi per le famiglie in preparazione al Battesimo dei figli. Quattro coppie di sposi si occupano di questa catechesi attraverso incontri in Parrocchia ma anche facendo visite direttamente nelle case alle famiglie interessate a tali preparazioni.
Nella nostra Comunità Ecclesiale operano 31 catechisti coadiuvati da 5 giovani dei gruppi Giia che in questo modo svolgono il loro servizio di aiuto catechisti all’interno della Parrocchia.
La formazione dei catechisti e degli aiuti catechisti è molto importante e ben curata. Per i catechisti sono programmati incontri periodici durante i quali vengono affrontate problematiche educative unitamente ad argomenti di carattere catechetico
Buono anche il rapporto instaurato con la gran parte dei genitori. I catechisti sono riusciti a stabilire buone relazioni con i genitori anche con quelli che dimostrano meno interesse per il catechismo dei figli. Cerchiamo di proporre anche ai genitori dei percorsi formativi che li riguardano come coppia e come genitori. Anche quest’anno, d’intesa con il Centro di Pastorale per la Famiglia della Diocesi, abbiamo organizzato una “Scuola per genitori”. Gli incontri mensili sono iniziati nel mese di ottobre. Dal mese di gennaio terrà gli incontri con i genitori P. Paolo Benanti, francescano, particolarmente specializzato in problematiche legate all’educazione sessuale dei figli.
Per quanto riguarda il percorso per ricevere il Sacramento della Confermazione, è in formazione un gruppo di ragazzi che riceverà la Cresima a Pentecoste.
2. PASTORALE DEI BAMBINI E DEI GIOVANI
2.a Gruppo dei Castorini [dai 10 ai 13 anni]
In quest’anno 2018 si è ricomposto il ciclo del progetto dei Castorini: ora abbiamo i tre gruppi al completo, Junior, Maior e Senior.
Continua incessante l’impegno per portare a termine la realizzazione del «Percorso educativo del gruppo Castorini»: si tratta di un percorso strutturato in tre anni articolato in 24 racconti con contenuti educativi che prevedono dinamiche e giochi. Presto saremo in grado di offrire all’intera Comunità questo «Progetto dei Castorini» che è stato pensato e realizzato in modo del tutto originale con il contributo di molti laici della nostra Comunità Ecclesiale.
2.b I gruppi Giia [Giovani Insieme In Amicizia – dai 13 ai 18 anni]
Possiamo dire che anche il ciclo successivo a quello dei Castorini, ha ultimato la sua strutturazione Dopo i tre anni di crescita nel gruppo dei Castorini agli adolescenti viene proposto il percorso Giia caratterizzato prima di tutto dall’esperienza di vita comunitaria, e dalla costruzione di relazioni umane improntate sull’amicizia. Ai giovani si propone la vita di gruppo, la preghiera, l’ascolto della Parola di Dio, la riflessione, la ricerca ed il dibattito, non dimenticando le attività di socializzazione, di gioco e di animazione. Da qualche anno stiamo cercando di offrire ai ragazzi anche incontri formativi di educazione all’affettività ed all’amore. Siamo agli inizi dell’esperienza e quindi è un cantiere aperto che si costruisce momento per momento.
Il percorso Giia, rispetto a quello dei Castorini è più lungo e maggiormente articolato:
Giia/1 per gli adolescenti dai 13 ai 14 anni. È il periodo caratterizzato dalla formazione della comunità tra ragazzi che magari arrivano da esperienze diverse e che spesso non si conoscono tra loro. Si punta molto alle relazioni di amicizia attraverso esperienze di vita molto variegate. I ragazzi cominciano le prime esperienze di servizio come aiuto animatori o aiuto catechisti.
Giia/2 per gli adolescenti dai 14 ai 16 anni. È il periodo in cui si arriva alla tappa della Confermazione. Tutta l’attività educativa in questo gruppo si propone di offrire ai ragazzi una seria e matura scelta di fede.
Giia/3 per gli adolescenti dai 16 ai 18 anni. È il periodo delle scelte “operative”: ai ragazzi viene proposta la scelta del servizio che può essere scelto in base alle inclinazioni personali. In particolare viene caldeggiata la scelta del servizio educativo all’interno della Comunità Ecclesiale.
In questo Anno Pastorale abbiamo soltanto i gruppi Giia/1 e Giia/2.
Gruppo Animatori
Al termine del percorso Giia, ai ragazzi che hanno completato questo cammino formativo, è rivolta la proposta di svolgere il servizio all’interno della nostra Comunità Ecclesiale in particolar modo nello specifico del servizio educativo nelle varie realtà della parrocchia. Anche per gli Animatori è di fondamentale importanza la formazione e soprattutto la formazione permanente sul piano educativo. Un’equipe di educatori adulti si occupa della formazione permanente degli Animatori che, al di là del loro impegno nei singoli settori, hanno il loro incontro settimanale e momenti formativi a loro esclusivamente riservati.
3. L’ORATORIO ARCOLBALENO
Dallo scorso anno un gruppo di Animatori si è fatto carico di riprendere le normali attività dell’Oratorio. Per ora abbiamo pensato di riprendere con gradualità partendo dall’Oratorio domenicale che sarà aperto con una cadenza periodica. Abbiamo sperimentato come sia difficile realizzare un Oratorio parrocchiale: servono molte persone che si dedichino ad esso e al momento non abbiamo tutta questa disponibilità. Il nostro progetto futuro sarebbe quello di tenere l’Oratorio aperto anche nei giorni feriali ma per realizzare un progetto così ambizioso sarà necessario non solo trovare tante persone che si impegnino in questo settore, ma dovremo anche trovare il modo di finire i lavori per la realizzazione dei locali totalmente destinati all’Oratorio.
All’interno dell’Oratorio opera sempre il gruppo di adulti presenti fin dalla fondazione dell’Oratorio stesso. Il lungo impegno ha un po’ logorato il gruppo ma stiamo cercando di trovare nuove energie che diano vitalità a chi ha consacrato la sua vita in quest’opera così benemerita. Gli adulti che si impegneranno nel supporto logistico e di sostegno verso gli animatori dei bambini sono inseriti nel “Gruppo Amici dell’Oratorio Arcobaleno”. Anche questo gruppo avrà i suoi momenti formativi.
Qualificato e costante è l’impegno degli animatori dei bambini che si stanno facendo sempre più bravi e competenti e riescono a dare validi contenuti anche agli incontri domenicali. Il prossimo appuntamento è la festa dei Re Magi e della Befana il 6 gennaio.
Sempre nell’ambito dell’attività oratoriale continua
la Scuola di calcetto
4. SCUOLA POPOLARE “SANTA FAMIGLIA DI NAZARET”
È al terzo anno di vita. Raccoglie gli alunni della scuola elementare per la maggioranza e della scuola media. Un gruppo di volontari nel pomeriggio aiuta questi bambini e ragazzi nei compiti che vengono loro assegnati da svolgere in casa. Quest’anno abbiamo avuto un incremento sia di ragazzi che di volontari. Stiamo camminando pian piano e, come sempre, quando si inizia una nuova attività è necessario imitare la pazienza del contadino che sa aspettare il frutto avendo ben seminato!
5. PASTORALE FAMILIARE
Sono anni ormai che nella nostra Parrocchia si è avviato un cammino offerto alle coppie di sposi soprattutto per le giovani coppie ai primi anni di matrimonio. Abbiamo iniziato sottovoce e con tanto impegno, abbiamo superato le tante difficoltà dell’impresa ed abbiamo anche assaporato le amarezze dei fallimenti, ma, come dice l’apostolo Paolo «31Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati» [Rm 8,31; 37]. Ecco, “per virtù di colui che ci ha amati”: questa consapevolezza ci ha dato la forza di andare avanti e di costruire una bella realtà come quella della Pastorale Familiare. Un po’ alla volta il gruppo si è ingrandito, parecchie coppie di sposi hanno scelto di percorrere un tratto di strada insieme ad altri sposi accompagnati dal Signore Gesù, del quale abbiamo sentito sempre la presenza tra noi. Incontri quindicinali, qualche uscita, la settimana insieme a fine agosto.
Arriva poi il momento in cui tutto deve essere vagliato e provato e come sempre, quando si diventa in tanti, arriva il momento della crisi: tante persone, tante idee, tanti caratteri, tanti pensieri, tante abitudini, tante sensibilità, tante storie: un miscuglio di tutto ciò ha reso i rapporti tra di noi un po’ più complicati ed ha fatto in modo che in quest’ultimo anno il cammino insieme abbia incontrato l’affanno della salita e la salita ci ha trovati impreparati! Si sa comunque che i momenti di prova possono essere anche dolorosi ma certamente rigenerano e donano vita nuova. È iniziata così una fase di discernimento, molto spesso a livello personale, per cercare di capire il motivo delle difficoltà incontrate e cogliere l’opportunità di costruire qualcosa di nuovo e di migliore. Siamo animati dalla fede incrollabile che, se una cosa è voluta dal Signore, nulla potrà farle del male!
Anche nella Pastorale Famigliare si propone alle coppie di percorrere un cammino di fede e di formazione. Abbiamo distinto due momenti: il primo costituito dal Gruppo Santa Famiglia di Nazareth che accoglie le giovani coppie e i “nuovi arrivati” con i quali si avvia una formazione che è già abbondantemente conosciuta dalle coppie che camminano con noi da qualche anno che a loro volta costituiscono l’Equipe di Pastorale Familiare formata da coppie di sposi che ormai camminano da qualche anno e che, come coppie, svolgono un servizio all’interno della Parrocchia. Naturalmente i due gruppi costituiscono una sola Pastorale familiare parrocchiale che per motivi strettamente pratici vivono due momenti formativi diversi più adatti alle esigenze personali.
Nell’ambito della Pastorale Familiare alcune coppie di sposi si impegnano nella programmazione ed animazione degli incontri in preparazione al matrimonio delle giovani coppie di fidanzati. Abbiamo elaborato un percorso formativo da proporre ai giovani fidanzati perché alla fine sia il più possibile chiaro il senso dello sposarsi in chiesa e celebrare in Cristo il matrimonio.
Altre coppie di sposi sono impegnate negli incontri con i genitori in preparazione al Battesimo dei figli.
C’è da dire che il momento in cui si realizza meglio il progetto della parrocchia “famiglia di famiglie” è nella collaborazione tra la Pastorale Familiare e la Pastorale Giovanile: tre coppie di sposi sono impegnate nell’animazione dei gruppi Giia e dei Gruppi dei Castorini.
È una bella tradizione la benedizione delle mamme in attesa di un bambino. anche nel 2019 verrà amministrata con cadenza periodica in modo che tutte le mamme in attesa di un bambino della nostra Pavona possano beneficiare di questa grazia del Signore.
Continua la collaborazione con la Pastorale Familiare Diocesana: una coppia di sposi della nostra Parrocchia è inserita nell’Equipe diocesana di pastorale familiare ed anche nel 2018 abbiamo partecipato al ritiro spirituale per le famiglie tenuto a luglio a Nocera Umbra.
Anche nel 2018 abbiamo ripetuto l’esperienza del campo estivo parrocchiale tenuto nel mese di agosto a Campitello Matese in provincia di Campobasso.
6. GRUPPO CARITAS
La Caritas continua il suo intervento di emergenza cercando di dare una risposta immediata alle esigenze materiali delle persone che chiedono il nostro aiuto. Continua l’impegno a portare avanti il nostro rapporto con il Banco Alimentare dal quale riceviamo la gran parte dei generi alimentari che ogni settimana vengono distribuiti alle persone bisognose.
Aumenta il numero delle famiglie che chiedono aiuto alla Caritas, anche. Il disagio è molto vasto e la povertà comincia ad emergere in modo drammatico.
Sappiamo bene che non è sufficiente elargire soltanto generi alimentari, infatti la Caritas ha come scopo fondamentale quello assistere le persone nella loro completezza nel corpo e nello spirito per questo non sono necessari soltanto generi alimentari e vestiario ma anche un sostegno morale e spirituale. Ci stiamo impegnando perché 2019 anche nella nostra Caritas diventi operativo un vero e proprio “Centro di ascolto che accolga le persone e le faccia sentire membra vive della nostra Comunità. C’è bisogno di volontari che offrano il proprio servizio in questo settore così importante della vita della Chiesa.
Abbiamo continuato, nel 2018, i cosiddetti “Mercoledì della Parola”. Tutti i mercoledì sera alle 20:30 ci riuniamo per una lectio divina sul Vangelo della domenica successiva. È questa un’iniziativa ancora agli inizi e come tutti gli inizi il decollo è più difficoltoso ma andremo avanti animati dalla convinzione che l’ascolto della Parola del Signore è alla base della vita di ogni cristiano.
Quattro volte l’anno, all’inizio dell’anno Pastorale, in Avvento, in Quaresima e il Giovedì Santo si organizza l’Adorazione Eucaristica notturna.
Continua la nostra amicizia con le Sorelle Clarisse di Albano: tre volte l’anno, all’inizio dell’anno pastorale, in Avvento ed in Quaresima ci rechiamo ad Albano per pregare insieme alle Sorelle.
Il Gruppo liturgico lavora con impegno nella cura della liturgia nelle nostre celebrazioni. Ormai il gruppo è abbastanza consolidato e si riunisce per preparare le celebrazioni più importanti dell’Anno Liturgico.
Le celebrazioni liturgiche si realizzano anche con l’impegno di un bel gruppo di Ministranti di cui andiamo fieri che ormai è in grado di prestare un servizio qualificato anche nelle liturgie più solenni ed impegnative. I Ministranti si riuniscono per gli incontri settimanali, durante l’anno sono impegnati in uscite di una giornata ed hanno il campo estivo alla fine dell’Anno Pastorale.
Una menzione particolare va rivolta al Coro parrocchiale che ormai ha raggiunto un buon grado di competenza e che con la sua presenza rende le nostre liturgie domenicali un momento di vera preghiera comunitaria.
Un grazie sentito a tutte le sorelle che, riunite nel Gruppo Santa Marta, nel silenzio e nel nascondimento, curano il decoro e la pulizia della chiesa e delle aule per il catechismo. Un grazie anche a chi cura gli arredi e la biancheria. A tutte il nostro riconoscimento ed il nostro affetto.
Un complesso parrocchiale così grande ha sollevato anche problemi tecnici non indifferenti, per esempio quello della manutenzione, della pulizia della chiesa e delle stanze per il ministero pastorale: facciamo ogni sforzo per mantenere ogni ambiente pulito ed ordinato.
9. LE ATTESE ED I PUNTI DI DEBOLEZZA
Ad uno sguardo obiettivo bisogna riconoscere che sussistono alcuni punti deboli, che in qualche misura rallentano ed indeboliscono la vita pastorale della nostra Parrocchia.
Prima di tutto, come ho evidenziato nella parte dedicata ai laici, bisogna mettere in evidenza un eccessivo particolarismo delle varie realtà della Comunità. Sono tanti i gruppi e gli ambiti di impegno, ma sembrano tutti in cammino su rette parallele che non si incontrano mai.
È evidente la difficoltà di alcuni di noi a collaborare e condividere e questa difficoltà a lungo andare crea divisione. Il rischio reale è che ciascuno cammini per conto suo curando, magari anche bene, il proprio settore.
Altro punto di debolezza torno a ribadirlo in continuità con la relazione dello scorso anno, è il bisogno di protagonismo personale. A volte capita che chi si impegna all’interno della Comunità, lo fa cercando di mettere al centro se stesso, piuttosto che il Signore e le anime da condurre a Lui. Questo è naturalmente frutto della fragilità umana ma che deve farci capire quanto sia importante che, soprattutto chi opera nella pastorale della Parrocchia, debba continuamente verificare il suo servizio per chiedersi: «Per chi lo sto facendo? Per me o per il Signore?». L’invito del Signore a ritenerci servi inutili e non importanti, è continuo e pressante ma troppo spesso inascoltato.
Qualche volta poi, come accade in luoghi dove le persone che operano sono molte, succede che pettegolezzi e maldicenze inquinino i rapporti all’interno della Comunità. Spesso qualcuno è geloso della presenza e dei risultati di altri. Tutto questo è umanamente comprensibile: l’uomo è per sua natura fragile e peccatore e il Signore ha voluto affidare la sua Chiesa -e quindi anche la nostra Parrocchia- a persone fragili e peccatrici, a cominciare dal sottoscritto, che però sono chiamate alla conversione e ad addrizzare le vie del Signore.
Un’ultima considerazione: nella nostra Parrocchia è chiaro che svolgiamo tantissime attività ma si potrebbe fare ancora di più. La nostra Comunità potrebbe veramente testimoniare in modo egregio l’amore di Dio in questa terra pavonense. Se ci fossero altri laici che si impegnino in tutti i settori: dalla pulizia della chiesa alla Lectio divina, la nostra potrebbe diventare veramente una bella Comunità, più bella di quanto non lo sia ora! Dico sempre che non è possibile che pochi facciamo molto: dobbiamo raggiungere il traguardo che molti fanno quel poco che posso offrire. Succede però che non è facile coinvolgere gli “esterni” nelle attività della Comunità ma succede anche che molto spesso ci chiudiamo noi, laici impegnati che ci sentiamo figli prediletti della Chiesa e non sappiamo lasciare spazio a chi si vuole inserire a lavorare nella vigna del Signore, che è del Signore, non di chi la lavora!
Queste ultime considerazioni non debbono condizionare negativamente un bilancio di vita Comunitaria che ci sembra comunque positivo. Bilancio certamente attivo! Per questo riconosciamo che i doni del Signore sono stati veramente tanti e molteplici.
Innalziamo dunque al Signore, o fratelli, il nostro Te Deum di ringraziamento per tutti i benefici che ha concesso a noi ed alla nostra Comunità Ecclesiale nel 2018.