Te Deum laudamus
Ti loderò il Signore con tutto il cuore
e annunzierò tutte le tue meraviglie.
Gioisco in te ed esulto,
canto inni al tuo nome, o Altissimo.
Con le parole del Salmo 9 vogliamo concludere questo anno 2012 e ringraziare il Signore per le “grandi cose” che ha operato in noi e nella nostra Comunità Ecclesiale anche in quest’anno 2012.
Siamo riuniti per il nostro solenne Te Deum di ringraziamento di fine anno civile per lodare e ringraziare il Signore presentandogli alcune le realtà della nostra Parrocchia, per ringraziarlo dei momenti lieti e felici della vita della nostra Comunità, ma anche dei momenti più impegnativi e difficoltosi che anche quest’anno non sono mancati. Ora esamineremo soltanto alcune delle realtà della nostra Parrocchia in questa solenne celebrazione di ringraziamento in quanto la gran parte della nostra riflessione sarà riservata al nuovo complesso parrocchiale.
RELAZIONE SULLA VITA DELLA PARROCCHIA NEL 2012
1. IL NUOVO COMPLESSO PARROCCHIALE
Lo scorso anno abbiamo celebrato la Messa della nascita del Signore nella nuova chiesa: è stato un segno di grande speranza. L’edificio era ancora tutto grezzo, mancavano i pavimenti, gli infissi e tutti gli arredi sacri. Abbiamo comunque voluto celebrare questo momento così importante stretti gli uni agli altri per infonderci coraggio e spronarci reciprocamente ad andare avanti. Quest’anno invece abbiamo celebrato il Natale in questa nostra vecchia e cara piccola chiesa. Sembra quasi che invece di progredire, abbiamo regredito. Non è così: i lavori sono continuati, anche se non con i ritmi iniziali. Il pavimento è terminato e si stanno montando anche gli infissi ma rispetto allo scorso anno non saremmo stati in grado di accendere il riscaldamento, cosa che invece abbiamo potuto fare lo scorso anno.
Dal mese di ottobre tutte le attività pastorali si svolgono nel nuovo complesso parrocchiale e nella prossima solennità dell’Epifania accoglieremo i Re Magi con una bella festa per i bambini nel nuovo salone parrocchiale. Ormai, lo posso dire con piena certezza, siamo agli sgoccioli. Al più presto conto di trasferire anche l’ufficio parrocchiale nella nuova struttura. Ben presto saremo in grado di riprendere di nuovo le attività dell’oratorio.
Certamente rimane l’amaro nel cuore per tutte le traversie che abbiamo affrontato, per i tantissimi problemi che mi sono travato molto spesso ad affrontare da solo, oppresso in più di qualche occasione dall’incomprensione di alcuni e molto spesso dall’ostilità di chi non ha mai creduto in questa impresa.
Rimane l’amaro per la realizzazione di un’opera che sinceramente immaginavo diversa, certamente più bella e soprattutto sognavo una chiesa meno moderna con meno cemento e con più materiale che favorisse la sensazione del mistero e del calore spirituale come ogni edificio di chiesa dovrebbe trasmettere.
Ho dovuto lottare una battaglia impari contro tanti nemici che ci hanno ostacolato dall’interno e dall’esterno della Chiesa. Ci sono capitati tecnici spesso incompetenti e di fatto inadatti alla realizzazione di un’opera così grande, una burocrazia elefantiaca che sembrava essere stata abolita ma che è veramente dura a morire. I superiori ecclesiastici che hanno compiuto delle scelte almeno discutibili, la Pubblica Amministrazione che ci ha trattato come se fossimo degli abusivi che si stavano costruendo la villetta personale.
Ben pochi si sono ricordati che un centro abitato come quello di Pavona, in continua espansione, avrebbe avuto assolutamente bisogno di una chiesa più grande, che i nostri ragazzi avevano urgente necessità di un sano luogo di ritrovo e di crescita come l’Oratorio e che solo la Parrocchia, nella latitanza generale, si è impegnata in questo nobile obiettivo.
Debbo riconoscere però che coloro che si sono impegnati, che hanno affiancato il parroco, che si sono sporcati le mani nel combattere contro tutti i poteri che ostacolavano questa realizzazione, benché siano stati ben pochi, si sono impegnati con determinazione ed hanno offerto una preziosa collaborazione di supporto materiale e spirituale.
Tutti conoscono bene la situazione dei giovani a Pavona. In molti hanno del tutto ignorato che fino a qualche tempo fa i nostri bambini facevano la catechesi in preparazione alla Comunione dentro i conteiners dei terremotati e che negli ultimi tempi ci è anche capitato di svolgere lì dentro le varie attività pastorali con le bacinelle per raccogliere l’acqua quando fuori pioveva.
Di persone che hanno saputo soltanto criticare ma che non hanno fatto assolutamente nulla per aiutare o che non hanno versano nemmeno l’offerta di un centesimo, ce ne sono state tante, anche tra coloro che sono impegnati all’interno della parrocchia.
Adesso siamo nell’attesa spasmodica di arrivare alla chiusura dei lavori per toglierci di mezzo tutti i cosiddetti tecnici che con tutta la loro prosopopea hanno voluto realizzare qualcosa che difficilmente può essere riconosciuto come una chiesa ma che rassomiglia molto di più ad una stazione ferroviaria o ad un grande capannone industriale. Tutto questo senza che il sottoscritto - parroco e legale rappresentante della parrocchia che, sia ben chiaro, dopo il sostanzioso contributo desunto dall’8 x 1000 della Conferenza Episcopale Italiana, ha dovuto reperire la somma più consistente- potesse dare qualche linea guida o sollecitare qualche scelta, o che sia stato messo a parte di decisioni importanti prese altrove.
Eppure sul piano dell’impegno finanziario, lo sforzo è stato veramente enorme: possiamo dire che al momento la nostra Comunità Ecclesiale è riuscita a reperire, tra offerte ed accensione del mutuo, la bella somma di quasi settecento mila euro.
La gente di Pavona è stata generosa, lo dico con la fierezza di chi ormai si sente pavonense a tutti gli effetti e con queste offerte abbiamo realizzato tantissimo.
Poi però, man mano che sono insorti e problemi e sono arrivati i vari blocchi dei lavori, le offerte sono notevolmente e comprensibilmente diminuite.
Anche per quanto riguarda l’argomento delle offerte c’è da fare alcune considerazioni: molti hanno contribuito in silenzio seguendo il precetto evangelico del “non sappia la tua destra ciò che fa la tua sinistra” altri invece non solo non hanno offerto il benché minimo contributo ma hanno saputo seminare zizzania a destra e a manca spargendo infamie ed insinuazioni oltraggiose anche nei confronti del sottoscritto. Ma noi, consapevoli della rettitudine fin qui dimostrata, andiamo avanti con forza e coraggio e non saranno certo le chiacchiere di qualche poveretto a scoraggiare l’impegno della nostra Comunità ed il mio personale. Sono oltre dieci anni che lotto per realizzare questa grande opera per Pavona e vi assicuro che certamente la porterò a compimento con l’aiuto di chi vorrà impegnarsi con me.
2. CATECHESI PER I BAMBINI ED I RAGAZZI
Quest’anno i bambini iscritti al catechismo sono 117 di cui 63 al primo anno e 54 al secondo. I bambini sono guidati da un gruppo di 19 catechisti e da alcuni giovani che aiutano durante l’attività della catechesi e che si stanno preparando a diventare catechisti essi stessi.
Molti bambini che l'anno scorso hanno ricevuto la Prima Comunione, hanno poi continuato la loro vita all'interno della Parrocchia nel gruppo dei Castorini. Questo è un fatto che ci riempie di gioia perché è una conferma del buon lavoro che stiamo svolgendo.
Continuano il ritmo normale anche le catechesi per la Cresima, anche se siamo orientati ad innalzare di un anno l’ammissione a tale sacramento perché i ragazzi si trovano in una età critica della loro vita e così non dimostrano particolare interesse e non riusciamo a coinvolgerli adeguatamente.
3. PASTORALE DEI BAMBINI E DEI GIOVANI
È il settore nel quale abbiamo fino ad ora impegnato la gran parte delle energie. Possiamo dire che la crisi registrata in questi ultimi anni, di cui ho parlato ampiamente lo scorso anno, va un po’ alla volta risolvendosi. Abbiamo di nuovo i tre gruppi Giia [Giovani Insieme In Amicizia] e soprattutto stiamo formando un bel gruppo di animatori che si stanno impegnando con entusiasmo.
Anche i gruppi dei Castorini e dei giovani svolgono la loro attività nel nuovo complesso parrocchiale anche se sarebbe buono se si riuscisse a ripristinare i campetti di calcetto e di baskett e rimettere a posto tutta l’area all’aperto. Ma per fare questo sono necessari molti fondi. Siamo sicuri che un po’ alla volta riusciremo a fare tutto
Sono ben avviati i tre gruppi di castorini che non hanno vissuto la crisi dei gruppi dei più grandi. Anche quest’anno abbiamo svolto il campo estivo accolti dall’ospitalità dei Padri Cappuccini di Caramanico Terme in provincia di Pescara.
4. L’ORATORIO ARCOLBALENO
Da quando sono iniziati i lavori per il nuovo complesso parrocchiale, abbiamo purtroppo dovuto interrompere le attività dell’Oratorio Arcobaleno. Ma ora siamo nell’imminenza della conclusione dei lavori e la speranza di poter aprire al più presto e donare a Pavona l’Oratorio, diventa sempre più una concreta realtà.
Il vecchio gruppo di volontari che si impegnava nell’Oratorio si sta riorganizzando ed è tanto desideroso di riprendere il suo servizio di sempre e il primo impegno sarà la festa dei Bambini il pomeriggio dell’Epifania del Signore il 6 gennaio prossimo. Siamo sicuri che sarà una bella festa e in quell’occasione inaugureremo il nuovo salone parrocchiale. Speriamo, un po’ alla volta, di riprendere le varie attività tipiche dell’Oratorio.
Ci sarà bisogno di altre persone di buona volontà che offrano il loro impegno perché al più presto si possa riprendere in pieno tutta l’attività. Sono in attesa dell’adesione delle persone di buona volontà che si vorranno impegnare senza troppe chiacchiere.
Un grazie veramente sentito ai volontari che, nonostante tutto, non hanno abbandonato mai la speranza che prima o poi si arrivasse al traguardo della riapertura dell’Oratorio e che ora sono pronti a tuffarsi a capo fitto nel servizio.
5. PASTORALE FAMILIARE
La pastorale familiare della nostra parrocchia si consolida sempre di più e sta diventando una realtà molto bella. Anche quest’anno si sono conclusi prima di Natale gli incontri in preparazione al matrimonio. Erano presenti sette coppie di giovani fidanzati che celebreranno il loro matrimonio nel 2013.
L’impegno prioritario è comunque quello della formazione dell’equipe di pastorale familiare. Anche quest’anno, nello scorso mese di novembre gli operatori della pastorale familiare si sono ritirati per due giorni presso il santuario della Santa Casa a Loreto e lì hanno impegnato tutto il tempo disponibile nella preghiera e nell'approfondimento delle problematiche familiari studiando i documenti della Chiesa e del Magistero del Papa.
Abbiamo inoltre partecipato al convegno nazionale di pastorale familiare che si è svolto a Sacrofano nei primi giorni dello scorso gennaio ed ora con l’equipe siamo pronti a ritornare dal 2 al 5 gennaio 2013 sempre a Sacrofano per il convegno annuale del 2013.
Sta diventando una bella tradizione la benedizione delle mamme in attesa di un bambino. La benedizione è stata impartita l’8 dicembre solennità dell’Immacolata Concezione. Un cospicuo gruppo di mamme sono venute in chiesa per ricevere questa benedizione. Contiamo di continuare l’esperienza anche nel 2013.
Sono ormai ben avviate altre due iniziative di pastorale familiare: la benedizione dei bambini battezzati nell’anno precedente ed il rinnovo delle promesse coniugali durante la festa della Santa Famiglia di Nazareth che quest’anno abbiamo realizzato la scorsa domenica 30 dicembre.
Abbiamo avviato anche una serie di incontri di formazione permanente per coppie di sposi nei primi anni di matrimonio, ma l’iniziativa deve ancora ben consolidarsi.
Quest’anno inoltre contiamo di avviare di nuovo la Scuola per genitori, l’educazione all’affettività ed all’amore per i nostri giovani e la formazione dei giovani fidanzati che ancora non hanno progettato il loro matrimonio.
Anche nel 2012 l’equipe ha concluso il suo anno di attività con il campo estivo che si è tenuto nel mese di agosto a Francavilla a mare – Pe.
6. COMMISSIONE CARITAS
Il gruppo continua il suo impegno a favore delle persone più bisognose. La quasi totalità degli assistiti sono immigrati extracomunitari ed anche comunitari che hanno bisogno di tutto.
Finché non avremo spazi adeguati, il nostro centro è in grado di offrire soltanto aiuti in generi alimentari. Per motivi contingenti abbiamo dovuto sospendere la raccolta di vestiario.
Gli operatori si impegnano al massimo per offrire un aiuto dignitoso a questi nostri fratelli che si trovano nella sofferenza.
Bisogna dire che la crisi economica si fa sentire e così aumentano la famiglie che ricorrono alla Caritas e non solo famiglie straniere.
9. LE ATTESE
Per la nostra parrocchia il 2012 è stato un anno intenso. Le difficoltà incontrate nella realizzazione del nuovo complesso parrocchiale hanno un po’ condizionato negativamente tutta la vita della parrocchia. Gli entusiasmi si sono un po’ sopiti e la mole di problemi da affrontare ha negativamente pesato su tutti.
Nonostante tutto sento però che il Signore è stato vicino a noi e se, in mezzo a tanti problemi, stanno sbocciando fiori belli, come quelli della pastorale familiare, il rifiorire della pastorale giovanile ed il riprendere nuova energia il gruppo che si occupa dell’Oratorio, significa che il Signore veramente non ci abbandona, continua a camminare con noi anche nelle difficoltà e che ci vuol far capire che forse è necessario rivedere un po’ il percorso del nostro impegno pastorale.
Grazie, Signore, anche quando la strada si fa più difficile ma noi siamo forti perché sappiamo che tu cammini con noi.
Ecco, fratelli carissimi, il Signore, nonostante la nostra pochezza e la nostra indegnità è pronto a “fare grandi cose per noi” ed a camminare con noi lungo le strade di questo mondo spesso così lontano da Dio perché immerso nell’odio, nella violenza e nel consumismo. Il Signore è pronto a camminare con noi lungo le strade della nostra Pavona e vuole che noi cristiani, attraverso la nostra Comunità Ecclesiale di San Giuseppe, sappiamo dare una testimonianza autentica del suo amore per noi.
È questa la grande speranza di noi cristiani, ed è con questa grande speranza che vorrei concludere le riflessioni che vi ho appena proposto: nonostante la durezza del nostro cuore, il Signore ci ama lo stesso ed è pronto a cambiarlo questo nostro cuore di pietra. Lasciamocelo cambiare dal Signore!
Riconosciamo dunque che i doni del Signore sono stati tanti e molteplici, per questo insieme al salmista diciamo:
«Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compito prodigi» [Sal 97,1]
e noi siamo testimoni dei prodigi compiuti dal Signore, per questo ora, tutti insieme, eleviamo a Lui il nostro Te Deum di ringraziamento.