Verbale della riunione del Consiglio Pastorale – 31 marzo 2015
Sono presenti: Luigi Marini [invitato come responsabile del gruppo animatori], Ascenzo Mattia, Marco Indiveri, Gaetano Labombarda, Emanuela Gragnola, Romina Busco, Fabio Zin, Sr Roberta Cammarata, don Gualberto Aguinaldo Pires, Elio Oliviero, Santino Lestini, Gianni Pulcini, Ylenia Burattini, Antonietta Iaconeta, Antonella Antonacci, Anna Valerio, Lorena Gabrieli, Rosella Maniscalco, Elisabetta Gragnola.
Dopo la preghiera iniziale, don Angelo legge la relazione introduttiva al lavori del Consiglio. [il testo della relazione è allegato al verbale].
Vengono affrontati gli argomenti più importanti posti all’ordine del giorno indicati nella lettera di convocazione:
1. La pastorale giovanile
2. L’Oratorio parrocchiale
3. Il cristiano e la politica
1. La pastorale giovanile
a. Educazione all’affettività ed all’amore
A seguito di quanto emerso nell’ultima seduta del Consiglio Pastorale, gli animatori dei gruppi giovanili si sono attivati per programmare degli incontri di educazione all’affettività e all’amore. Sono stati coinvolti in questo progetto alcuni operatori del Centro di aiuto alla vita di Aprillia, che al momento hanno tenuto due incontri. Viene messo in risalto che l’arco di età coinvolto, 13-16 anni, è interessato da problematiche differenti. Ylenia Burattini, animatrice del gruppo Giia/1 afferma che i ragazzi del gruppo hanno dimostrato una certa immaturità rispetto agli altri ragazzi del Giia/2. Altro elemento evidenziato è che sarebbe meglio che questi incontri siano tenuti soltanto dagli operatori del Consultorio perché i ragazzi, soprattutto quelli del Giia/1, in alcuni momenti sono sembrati bloccati dalla presenza degli animatori.
L’esperienza è comunque positiva, va certamente calibrata a questi ragazzi e continuata nel prossimo anno.
Nel mese di maggio verranno invece avviati gli incontri di educazione all’affettività per gli animatori e per i ragazzi più grandi.
b. Gruppo Cresimandi e Gruppo Giia
Viene quindi affrontato il problema della preparazione alla Cresima. C’è il gruppo dei Cresimandi che fa un suo percorso e ci sono i ragazzi del Giia/2 che percorrono un itinerario diverso e soprattutto sono due gruppi della stessa Comunità che non si conoscono e non collaborano.
Il Consiglio è del parere che i due gruppi inevitabilmente debbano percorrere un itinerario diverso in quanto provengono da esperienze diverse: i ragazzi Giia dalla celebrazione della Prima Comunione, sono rimasti all’interno della Comunità Ecclesiale percorrendo il cammino dei Castorini prima e del Giia poi, i ragazzi iscritti alla catechesi per la Cresima invece hanno lasciato la Parrocchia dopo la Prima Comunione e sono ritornati per una catechesi biennale che li porterà a ricevere il sacramento della Confermazione senza avere molta disponibilità a continuare a vivere all’interno della Comunità Ecclesiale. Il Consiglio Pastorale ritiene che sia importante che i ragazzi che continuano il loro cammino dopo la Prima Comunione abbiano la possibilità di vivere una esperienza di vita all’interno del gruppo. È nello stesso tempo importante fare in modo che i ragazzi del gruppo di catechesi siano in qualche modo coinvolti maggiormente all’interno della realtà della nostra Comunità Ecclesiale per cercare di far loro sperimentare quanto sia bello incontrare il Signore all’interno della Comunità e quanto sia bello vivere all’interno della Comunità. Il Consiglio Pastorale conferma il percorso attualmente adottato raccomandando di organizzare eventi in comune tra i il gruppo catechesi dei cresimandi e i cresimandi del Giia. Nella programmazione annuale è necessario inserire fin dall’inizio esperienze comuni che avranno lo scopo di fornire momenti di comunità ed anche momenti formativi comuni. Viene comunque fatto notare che a livello diocesano si sta lavorando molto sui cosiddetti “laboratori della fede”, di itinerari cioè da proporre ai ragazzi dopo la tappa crismale. Sarà nostra cura essere presenti a livello diocesano per conoscere il progetto proposto e vedere come applicarlo nella nostra Comunità Ecclesiale.
2. Oratorio parrocchiale “Arcobaleno”
Infine viene soltanto iniziato un discorso circa l’Oratorio parrocchiale. È stato riaperto dopo alcuni anni di chiusura. È necessario a tutti i costi ultimare i lavori per avere la struttura pienamente disponibile, ma quello che più preoccupa è la mancanza di animatori che si dedichino a tempo pieno all’animazione dei bambini e dei ragazzi che frequentano l’Oratorio. Attualmente gli animatori sono pochi e si debbono contemporaneamente occupare dei Castorini, dei gruppi Giia e dell’Oratorio. Si corre un serio rischio di “bruciare” anche quei pochi animatori che attualmente operano all’interno della Comunità Ecclesiale. È auspicabile che una coppia di sposi si facesse carico dell’organizzazione delle attività dell’Oratorio, organizzando anche gli altri animatori che, si spera, si occupino elusivamente dell’Oratorio.
Si decide comunque di dedicare, nel mese di settembre, una seduta del Consiglio Pastorale soltanto al dibattito sulla vita e l’organizzazione dell’ oratorio parrocchiale “Arcobaleno”.
3. Cristiani e politica
Viene quindi avviato un dibattito circa la partecipazione del cristiano alla vita politica del proprio territorio rivalutando l’ideale politico nel senso proprio del termine che indica il servizio rivolto alla propria comunità per promuovere il bene dei propri concittadini. Noi cittadini di Albano saremo chiamati, nel prossimo mese di maggio, a rinnovare il Consiglio comunale. È questa una occasione importante per fare in modo che i cristiani possano dare il loro contributo per i bene comune. Purtroppo quando si parla di politica si crea nell’immaginario collettivo l’idea che la politica è qualcosa di sporco e di corrotto. È necessario che i cristiani facciano sentire la loro voce, ispirata dal Vangelo di Gesù, è necessario che i cristiani diano il loro contributo serio e qualificato per il bene della comunità cittadina. L’ideale sarebbe che alcuni membri della nostra Comunità Ecclesiale scelgano come servizio l’impegno per il bene comune che prendano in considerazione la possibilità di porre la propria candidatura alle elezioni amministrative. Nel dibattito si mette in risalto che comunque quello di una candidatura cristiana alle prossime elezioni è del tutto da escludere perché si tratta di un cammino lungo che solo dopo una approfondita riflessione ed un cammino formativo, potrebbe portare alla candidatura di qualcuno dei nostri laici impegnati in parrocchia. Al momento è da escludere qualunque forma di nostro coinvolgimento politico.
D’altra parte è pure inutile il continuo piangerci addosso lamentandoci soltanto della corruzione e degli interessi privati dei nostri politici. È necessario che ognuno elabori un sereno esame di coscienza per verificare quanto di questa incresciosa situazione dipenda anche dalla propria responsabilità. Un buon cristiano è necessariamente anche un buon cittadino e questo fatto impone una riflessione seria ed approfondita da parte della nostra Comunità Ecclesiale. Riflessione che certamente esige tempi adeguati. Don Angelo propone comunque di organizzare un’assemblea parrocchiale alla quale invitare i vari candidati sindaco, perché illustrino i loro programmi a tutti coloro che vogliono partecipare. Dopo vari interventi dei presenti, il Consiglio Pastorale esprime il suo parere negativo circa l’opportunità di tenere questi incontri. Si decide quindi di soprassedere e di avviare invece una riflessione di più ampio respiro sull’impegno dei cristiani in politica.
L’incontro è stato caratterizzato da un dibattito sereno, costruttivo ed molto appassionato. La diversità delle opinioni è un vero arricchimento per tutti. L’amore per la Chiesa ed in particolare per la nostra Comunità Ecclesiale di San Giuseppe anima il nostro impegno ed il nostro servizio.