Introduzione 31.03.2015

Riunione Consiglio Pastorale – 31 marzo 2015

 

Introduzione

 

1. La pastorale giovanile: risposta alle sollecitazioni dell’ultimo Consiglio Pastorale

* In attuazione di quanto emerso nell’ultima riunione del Consiglio Pastorale, abbiamo cercato di elaborare un progetto che proponesse ai nostri giovani una educazione all’affettività e all’amore. Il Centro “Famiglia e vita” di Aprilia ci ha aiutato in tal senso.

La proposta di effettuare degli incontri sul tema dell' affettività ha avuto un grande successo  sui genitori dei ragazzi che quali hanno partecipato numerosi all'incontro  introduttivo. Al momento  sono stati effettuati  con  i  ragazzi due dei quattro incontri previsti.

Nel primo incontro  si è  affrontato il tema  sulla diversità  tra uomo e donna  sulle differenza fisiche, emotive e caratteriali.

Nel secondo incontro si è affrontato il tema  sul primo bacio differenza tra sensazioni maschili e femminili. 

Gli incontri prevedono una  prima parte tenuta dalle relatrici, nella quale vengono affrontati i temi relativi all'incontro stesso. Al momento i ragazzi sembrano molto coinvolti.

Gli incontri sono rivolti ai ragazzi del Giia/1 e Giia/2 ed ai Cresimandi al Secondo Anno di Cresima. È tutta da valutare l’opportunità della presenza degli animatori negli incontri.

Non è stato possibile invece proporre lo stesso progetto ma chiaramente con un linguaggio diverso anche agli Animatori e comunque ai ragazzi dai 17 anni in poi.

Pensiamo che sia necessario rendere strutturali questi incontri anche negli anni prossimi, partendo da un progetto riservato esclusivamente ai ragazzi più grandi.

 

* È opportuno poi avviare una riflessione approfondita sull’attuale composizione dei nostri gruppi giovanili. Quest’anno è stata più evidente che in passato la eccessiva separazione esistente tra i ragazzi dei gruppi Giia ed i Cresimandi. Lungi da noi operare qualunque tipo di divisione. Nei fatti si è creata però questa separazione che bisognerebbe eliminare. Fino ad ora si è ritenuto necessario camminare su due binari diversi perché nei gruppi Giia sono presenti i giovani che hanno completato il cammino del dopo-Comunione, cammino all’interno della Parrocchia che in pratica non si è mai interrotto da quando i ragazzi furono iscritti al primo anno Comunione. Nel gruppo di catechesi per la Cresima invece sono presenti i giovani che dopo la Comunione hanno lasciato la Parrocchia e che sono ritornati per ricevere la Cresima, animati spesso dalla volontà di ricevere il Sacramento prima possibile e nel modo meno impegnativo possibile. Quest’anno però ci siamo trovati di fronte ad una situazione un po’ strana: un bel Gruppo Giia/2 che riceverà la Cresima a dicembre ed un bel gruppo Cresimandi che riceverà la Cresima a maggio, che in pratica hanno camminato come su rette parallele non sapendo nemmeno dell’esistenza l’un gruppo dell’altro gruppo. Che cosa fare?

 

* È necessario poi che il Consiglio Pastorale si occupi in modo approfondito dell’Oratorio parrocchiale “Arcobaleno”. Nello scorso mese di ottobre abbiamo ripreso le attività dopo alcuni anni di chiusura. Il periodo di chiusura ha di fatto vanificato il tanto lavoro degli anni precedenti. Ad ottobre abbiamo riaperto anche se sarebbe stato bello rendere usufruibili tutti gli ambienti destinati all’Oratorio, vale a dire il salone, gli ambienti sottostanti il salone e gli impianti sportivi. Con molto impegno da parte dei volontari siamo riusciti a ripristinare i campetti ed il parco gioco per i bambini.

Il problema però non è soltanto quello delle strutture, quanto piuttosto di “risorse umane”. Per quanto riguarda l’animazione dei bambini e dei ragazzi possiamo contare soltanto su due animatori diciottenni, tre diciassettenni ed un gruppetto di aiuto-animatori che, benché pieni di tanto entusiasmo e buona volontà, sono comunque tredici-quattordicenni. Da tenere presente poi che gli stessi animatori ed aiuto si occupano anche di Castorini e Giia. È veramente necessario individuare degli adulti che si vogliano dedicare come servizio ecclesiale all’Oratorio impegnati specificamente nell’animazione sia come guide degli animatori che come animatori loro stessi. Anche la scarsa intesa tra il gruppo degli adulti che gestiscono l’Oratorio e gli Animatori ha per certi aspetti penalizzato il pieno rilancio dell’Oratorio.

 

2. Cristiani e società: la politica come servizio

L’impegno politico, se per politica si intende il servizio disinteressato per il bene dei propri concittadini, è un servizio che si rifà al precetto evangelico di amare il proprio prossimo. Purtroppo la cattiva politica e lo scadimento nel partitismo luogo di solo potere e di smodata corruzione, ha portato l’Italia ad un livello veramente basso. D’altra parte bisogna riconoscere con tutta umiltà, che l’esempio dei cristiani in politica non è stato decisamente il migliore! Eppure soprattutto in questo momento si sente forte l’esigenza che l’esperienza evangelica dia un connotato nuovo al servizio politico, insomma mai come ora si sente forte la necessità che cristiani veri e seri si impegnino per il bene dei propri concittadini. Sono stato stimolato a proporvi questa riflessione perché nella nostra città si vive la fase delle elezioni amministrative ed il sottoscritto, come parroco, comincia a ricevere molte telefonate di candidati sindaco che vorrebbero venire a “porgere un saluto”. Nelle elezioni precedenti ho dovuto subire questa stucchevole processione di persone che venivano solo per esaltare il loro impegno e per dire che sono certamente migliori degli altri. Eppure lo stato di degrado in cui si trova Albano ma soprattutto Pavona, è davanti agli occhi di tutti. Da tanti anni le stesse persona rastrellano voti promettendo favori ed elargizioni, a volte si è arrivati anche a pagare chi dimostrava di aver votato per la tele lista. Noi che cosa possiamo fare?

Noi siamo comunque una voce autorevole in un tessuto sociale dove c’è molto degrado. Ritengo che il Consiglio Pastorale debba anche riflettere su queste problematiche per cercare di capire quale potrebbe essere il Contributo della Comunità Ecclesiale. È forse così disdicevole che la Comunità Ecclesiale possa individuare un membro o più membri che scelgano questo tipo di servizio caratterizzandosi nel testimoniare il Signore anche nelle Istituzioni? È questo, molto chiaramente, un discorso impegnativo, ma almeno una riflessione da parte del Consiglio Pastorale credo sia veramente doverosa.

Propongo comunque al Consiglio Pastorale di promuovere delle Assemblee parrocchiali alle quali invitare i vari candidati sindaco perché vengano ad esporre il loro programma. Chi dei membri di questa Comunità Ecclesiale, ma anche della Comunità Civile, vuol partecipare, avrà poi la possibilità di farsi un’idea un po’ più chiara al momento della scelta per chi votare.

 

C’è la chiara consapevolezza che non sarà possibile esaurire tutti i discorsi questa sera, possiamo intanto cominciare ad affrontarli: specialmente per il primo punto all’ordine del giorno abbiamo un tempo conguo per la riflessione perché speriamo tanto di aprire il prossimo anno pastorale con le idee più chiare sulla pastorale giovani e sull’Oratorio.

 

Buon lavoro

 

don Angelo