Preghiera 20.01.2015

Consiglio Pastorale – 22 gennaio 2015

 

dal Vangelo secondo Marco

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.

Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

dagli Orientamenti pastorali dell’Episcopato Italianoper il decennio 2010-2020 “Educare alla vita buona del Vangelo”.

 

Il primato educativo della famiglia

36. Nell’orizzonte della comunità cristiana, la famiglia resta la prima e indispensabile comunità

educante. Per i genitori, l’educazione è un dovere essenziale, perché connesso alla trasmissione

della vita; originale e primario rispetto al compito educativo di altri soggetti; insostituibile e

inalienabile, nel senso che non può essere delegato né surrogato…

38. La famiglia va dunque amata, sostenuta e resa protagonista attiva dell’educazione non solo per i figli, ma per l’intera comunità. Deve crescere la consapevolezza di una ministerialità che scaturisce dal sacramento del matrimonio e chiama l’uomo e la donna a essere segno dell’amore di Dio che si prende cura di ogni suo figlio.

Corroborate da specifici itinerari di spiritualità, le famiglie devono a loro volta aiutare la

parrocchia a diventare «famiglia di famiglie»

 

41. La parrocchia – Chiesa che vive tra le case degli uomini – continua a essere il luogo

fondamentale per la comunicazione del Vangelo e la formazione della coscienza credente;

rappresenta nel territorio il riferimento immediato per l’educazione e la vita cristiana a un livello

accessibile a tutti; favorisce lo scambio e il confronto tra le diverse generazioni; dialoga con le

istituzioni locali e costruisce alleanze educative per servire l’uomo.

Essa è animata dal contributo di educatori, animatori e catechisti, autentici testimoni di

gratuità, accoglienza e servizio. La formazione di tali figure costituisce un impegno prioritario per la comunità parrocchiale, attenta a curarne, insieme alla crescita umana e spirituale, la competenza teologica, culturale e pedagogica.

Questo obiettivo resterà disatteso se non si riuscirà a dar vita a una “pastorale integrata”

secondo modalità adatte ai territori e alle circostanze, come già avviene in talune sperimentazioni

avviate a livello diocesano

 

Capitolo 5 – Indicazioni per la progettazione pastorale

52. Le indicazioni che seguono intendono suggerire alcune linee di fondo, perché ogni Chiesa

particolare possa progettare il proprio cammino pastorale in sintonia con gli orientamenti nazionali.

La condivisione di queste prospettive, accolte e sviluppate a livello locale, favorirà l’azione

concorde delle comunità ecclesiali, chiamate ad assumere consapevolmente la responsabilità

educativa nell’orizzonte culturale e sociale.

Esigenze fondamentali

53. Alla base del nostro cammino, sta la necessità di prendere coscienza delle caratteristiche e

dell’urgenza della questione educativa. L’educazione, infatti, se è compito di sempre, si presenta

ogni volta con aspetti di novità. Per questo non può risolversi in semplici ripetizioni, ma deve

anzitutto prestare la giusta attenzione alla qualità e alle dinamiche della vita sociale.

Oggi è necessario curare in particolare relazioni aperte all’ascolto, al riconoscimento, alla

stabilità dei legami e alla gratuità. Ciò significa:

- cogliere il desiderio di relazioni profonde che abita il cuore di ogni uomo, orientandole alla ricerca della verità e alla testimonianza della carità;

- porre al centro della proposta educativa il dono come compimento della maturazione della persona;

- far emergere la forza educativa della fede verso la pienezza della relazione con Cristo nella comunione ecclesiale.

Preghiera

Signore Gesù

Sappiamo bene che “il tempo è compiuto”

sappiamo bene che sei tu il compimento

eppure tante volte viviamo

come se tu non fossi ancora venuto

a portarci la salvezza.

 

La nostra vita è una continua corsa

e noi corriamo affannati

come se non ti conoscessimo

ignari del tuo amore per noi,

ignari della tua croce per noi.

 

Aiutaci Signore, Dio misericordioso,

aiutaci a convertirci

ed a credere al Vangelo.

Aiutaci ad accogliere pienamente

la grazia della tua amicizia,

aiutaci a seguirti

sempre e dovunque.

Anche noi siamo seduti

Lungo le rive del mare di Galilea

il mare delle tante vie ed occasioni

della nostra vita.

Chiama anche noi Signore,

chiamaci a seguirti,

rivolgi anche a ciascuno di noi

il tuo suadente invito:

“Venite dietro a me”.

 

Fa’, o Signore,

che io possa dare una svolta seria

alla mia vita ed anch’io

possa  “Venire dietro a te”

per sempre, fino a quando

potrò incontrarti e vederti come sei

e godere con te la beatitudine eterna. Amen.