Consiglio Pastorale – 22 gennaio 2015
dal Vangelo secondo Marco
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
dagli Orientamenti pastorali dell’Episcopato Italianoper il decennio 2010-2020 “Educare alla vita buona del Vangelo”.
Il primato educativo della famiglia
36. Nell’orizzonte della comunità cristiana, la famiglia resta la prima e indispensabile comunità
educante. Per i genitori, l’educazione è un dovere essenziale, perché connesso alla trasmissione
della vita; originale e primario rispetto al compito educativo di altri soggetti; insostituibile e
inalienabile, nel senso che non può essere delegato né surrogato…
38. La famiglia va dunque amata, sostenuta e resa protagonista attiva dell’educazione non solo per i figli, ma per l’intera comunità. Deve crescere la consapevolezza di una ministerialità che scaturisce dal sacramento del matrimonio e chiama l’uomo e la donna a essere segno dell’amore di Dio che si prende cura di ogni suo figlio.
Corroborate da specifici itinerari di spiritualità, le famiglie devono a loro volta aiutare la
parrocchia a diventare «famiglia di famiglie»
41. La parrocchia – Chiesa che vive tra le case degli uomini – continua a essere il luogo
fondamentale per la comunicazione del Vangelo e la formazione della coscienza credente;
rappresenta nel territorio il riferimento immediato per l’educazione e la vita cristiana a un livello
accessibile a tutti; favorisce lo scambio e il confronto tra le diverse generazioni; dialoga con le
istituzioni locali e costruisce alleanze educative per servire l’uomo.
Essa è animata dal contributo di educatori, animatori e catechisti, autentici testimoni di
gratuità, accoglienza e servizio. La formazione di tali figure costituisce un impegno prioritario per la comunità parrocchiale, attenta a curarne, insieme alla crescita umana e spirituale, la competenza teologica, culturale e pedagogica.
Questo obiettivo resterà disatteso se non si riuscirà a dar vita a una “pastorale integrata”
secondo modalità adatte ai territori e alle circostanze, come già avviene in talune sperimentazioni
avviate a livello diocesano
Capitolo 5 – Indicazioni per la progettazione pastorale
52. Le indicazioni che seguono intendono suggerire alcune linee di fondo, perché ogni Chiesa
particolare possa progettare il proprio cammino pastorale in sintonia con gli orientamenti nazionali.
La condivisione di queste prospettive, accolte e sviluppate a livello locale, favorirà l’azione
concorde delle comunità ecclesiali, chiamate ad assumere consapevolmente la responsabilità
educativa nell’orizzonte culturale e sociale.
Esigenze fondamentali
53. Alla base del nostro cammino, sta la necessità di prendere coscienza delle caratteristiche e
dell’urgenza della questione educativa. L’educazione, infatti, se è compito di sempre, si presenta
ogni volta con aspetti di novità. Per questo non può risolversi in semplici ripetizioni, ma deve
anzitutto prestare la giusta attenzione alla qualità e alle dinamiche della vita sociale.
Oggi è necessario curare in particolare relazioni aperte all’ascolto, al riconoscimento, alla
stabilità dei legami e alla gratuità. Ciò significa:
- cogliere il desiderio di relazioni profonde che abita il cuore di ogni uomo, orientandole alla ricerca della verità e alla testimonianza della carità;
- porre al centro della proposta educativa il dono come compimento della maturazione della persona;
- far emergere la forza educativa della fede verso la pienezza della relazione con Cristo nella comunione ecclesiale.
Preghiera
Signore Gesù
Sappiamo bene che “il tempo è compiuto”
sappiamo bene che sei tu il compimento
eppure tante volte viviamo
come se tu non fossi ancora venuto
a portarci la salvezza.
La nostra vita è una continua corsa
e noi corriamo affannati
come se non ti conoscessimo
ignari del tuo amore per noi,
ignari della tua croce per noi.
Aiutaci Signore, Dio misericordioso,
aiutaci a convertirci
ed a credere al Vangelo.
Aiutaci ad accogliere pienamente
la grazia della tua amicizia,
aiutaci a seguirti
sempre e dovunque.
Anche noi siamo seduti
Lungo le rive del mare di Galilea
il mare delle tante vie ed occasioni
della nostra vita.
Chiama anche noi Signore,
chiamaci a seguirti,
rivolgi anche a ciascuno di noi
il tuo suadente invito:
“Venite dietro a me”.
Fa’, o Signore,
che io possa dare una svolta seria
alla mia vita ed anch’io
possa “Venire dietro a te”
per sempre, fino a quando
potrò incontrarti e vederti come sei
e godere con te la beatitudine eterna. Amen.