Formazione dei catechisti2 febbraio 2022
Preghiera dell’Adsumus: Siamo qui davanti a te
Recitata all’inizio di ogni Sessione del Concilio Vaticano II
Siamo qui dinanzi a te, o Spirito Santo:
sentiamo il peso delle nostre debolezze,
ma siamo tutti riuniti nel tuo nome;
vieni a noi, assistici, scendi nei nostri cuori:
insegnaci tu ciò che dobbiamo fare,
mostraci tu il cammino da seguire,
compi tu stesso quanto da noi richiedi.
Sii tu solo a suggerire e guidare le nostre decisioni,
perché tu solo, con Dio Padre e con il Figlio suo,
hai un nome santo e glorioso.
Non permettere che sia lesa da noi la giustizia,
tu che ami l’ordine e la pace;
non ci faccia sviare l’ignoranza,
non ci renda parziali l’umana simpatia,
non ci influenzino cariche o persone.
Tienici stretti a te col dono della tua grazia,
perché siamo una sola cosa in te
e in nulla ci discostiamo dalla verità.
Fa’ che riuniti nel tuo santo nome,
sappiamo contemperare bontà e fermezza insieme
così da far tutto in armonia con te,
nell’attesa che, per il fedele compimento del dovere,
ci siano dati in futuro i premi eterni. Amen.
Alcuni tratti educativi di Gesù
Mc 6, 30-39:
30 Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato. 31 Ed egli disse loro: "Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po'". Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano più neanche il tempo di mangiare. 32Allora partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte.
33 Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero. 34 Sbarcando, vide molta folla e di commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. 35 Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: "Questo luogo è solitario ed è ormai tardi; 36 congedali perciò, in modo che, andando per le campagne e i villaggi vicini, possano comprarsi da mangiare". 37 Ma egli rispose: "Voi stessi date loro da mangiare". Gli dissero: "Dobbiamo andar noi a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?". 38 Ma egli replicò loro: "Quanti pani avete? Andate a vedere".
Riflettiamo
▼30 Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato.
La soddisfazione di chi segue il Signore. Riconosce che quello che fa e che insegna non è tatto frutto della propria bravura ma piuttosto dono del Signore che ci manda ad insegnare.
Mi chiedo
So riconoscere che quello che faccio e che insegno è dono del Signore che agisce in me o -sotto, sotto- sono convinto/a di essere io il/la bravo/a?
▼ "Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po'".
Probabilmente i discepoli di Gesù non sapevano cose fosse il logorio della vita moderna! E forse la stanchezza era soltanto fisica per le lunghe camminate tutte a piedi sotto un sole cocente. Noi invece spesso oltre alla stanchezza fisica accumuliamo anche una certa stanchezza psichica.
Mi chiedo
Creo occasioni per mettermi in disparte, in un luogo solitario per riposarmi un po’? Mi preoccupo della mia crescita come persona [sposo/a, genitore, nonno/a, amico/a…]? Mi preoccupo di essere sempre aggiornato/a e formato/a?
▼ 33 Molti però li videro partire e capirono…
A volte ci sembra di essere circondati, quasi assediati, abbiamo paura di perdere i nostri spazzi, la nostra libertà… gli altri ci soffocano. Eppure siamo stati mandati verso di loro per loro.
Mi chiedo
Quanto sono disponibile agli altri?
▼ "Questo luogo è solitario ed è ormai tardi; 36 congedali[…] possano comprarsi da mangiare".
I discepoli sono attenti all’ambiente ed alle situazioni. Si rendono conto della situazione di necessità ma loro non prendono l’iniziativa: che vadano a comperarsi qualcosa, come dire: si risolvano da soli i problemi, noi che possiamo fare?
Mi chiedo
Quanto sono e disponibile agli altri? Sono attento/a alle necessità dei bambini che mi sono stati affidati e delle loro famiglie?
▼ Ma egli rispose: "Voi stessi date loro da mangiare".
Di fronte all’iniziale resistenza dei discepoli, che sembrano non voler farsi carico del problema, Gesù reagisce incaricando proprio loro di risolvere il problema. È veramente, quello di Gesù, un gesto di grande fiducia: spinge i discepoli ad agire anche quando questi non vorrebbero farsi carico del problema.
Mi chiedo
Spesso quella di essere educatore è una esperienza faticosa, qualche volta ingrata non di rado dolorosa. Uno dei problemi della società attuale è quello della rinuncia del ruolo educativo degli educatori in generale, soprattutto dei genitori. Questi problemi sono di grande attualità anche nell’educazione alla fede, nel nostro servizio di catechisti. Dove pensi di trovare lo stimolo che ti induce ad andare avanti… nonostante tutto?
Preghiera dell'educatore
Dio Padre, hai tanto amato il mondo
da dare il tuo unico Figlio.
Egli nel dono di se stesso
ha seminato ovunque la speranza
e ha generato per te nuovi figli
perché siano il riflesso
della tua bontà su questa terra.
Questi figli siamo noi,
chiamati dallo Spirito Santo ad essere
grano buono che sazia la fame dell’umanità.
Non ci siano confini, non ci siano muri
che ci separano dall’incontro con gli altri:
l’amore che portiamo investa il mondo a tutto campo.
Insieme vogliamo essere comunità educante
che accoglie, riflette, propone e incoraggia.
Non vorremmo mai stancarci
di stare accanto ai più giovani
per condividere con loro la bellezza
di una vita piena e felice
e proporre a tutti l’incontro vivo
con il Signore Gesù.
Non vogliamo chiudere gli occhi
di fronte alle fatiche, al male e al peccato
ma ti chiediamo di avere uno sguardo limpido
che è stato educato dalla tua Parola
e che sa educare con pazienza, tenacia e fiducia.
Rendici ascoltatori attenti della ricchezza
che ogni ragazzo porta con sé:
l’umanità di ciascuno sia l’orizzonte
su cui giocare la nostra testimonianza.
Mandaci nel campo che è il mondo:
con tutti, in ogni istante e ovunque tu vorrai
saremo il Vangelo della gioia. Amen