Lettera ai catechisti (A)

Pavona, 5 settembre 2014

 

A tutti i catechisti dell’iniziazione cristiana

 

 

Cari amici,

vi scrivo in prossimità dell’inizio del nuovo anno pastorale facendovi partecipi di alcune riflessioni che mi hanno accompagnato un po’ per tutta l’estate pensando alla nostra Comunità Ecclesiale e come essa annuncia il Vangelo in questa terra.

 

Tra i tanti “annunciatori” a vario titolo indubbiamente i più importanti siete voi, perché voi avete il compito gravoso di trasmettere la fede educando le nuove generazioni.

 

Per fare questo è necessario però che ci si renda conto che è necessaria una continua formazione, una Fp [formazione permanente], che deve essere la nostra assidua preoccupazione

 

Come già sapete per i catechisti è necessaria una formazione specifica: spirituale, pedagogica e biblico-teologica e noi, nel nostro piccolo abbiamo cercato di portare avanti questo tipo di formazione.

 

Il nostro gruppo è ormai consolidato, ci sono alcuni di voi che hanno una lunga esperienza e sono una garanzia per me personalmente, molti si aggiornano continuamente anche per iniziativa personale e soprattutto sanno essere guide per i nuovi catechisti che iniziano questa impresa così affascinante.

 

Alcuni di voi però non hanno sentito la necessità della formazione permanente e, di fatto, hanno portato avanti soltanto gli incontri settimanali  con i bambini mancando molto spesso non solo ai momenti di formazione programmati ma a volte persino alla messa domenicale.

 

Mi ricordo che molti anni fa [quando ero proprio inesperto!], quando invitavo alcune persone a iniziare l’esperienza della catechesi, se mi dicevano che non si sentivano preparati ad un servizio così importante, io rispondevo semplicemente che “l’importante è amare i bambini!”. Adesso risponderei che “l’importante è amare i bambini ma è altrettanto importante che ti prepari bene ad essere catechista e noi, in parrocchia, abbiamo la possibilità di prepararti”.

 

Anche sul piano spirituale la parrocchia offre alcune opportunità che nel prossimo anno pastorale aumenteranno e si qualificheranno sempre di più:

 

1. Continua l’Adorazione Eucaristica mensile. In tre occasioni in questo anno pastorale [Avvento, Quaresima e Giovedì Santo], l’adorazione si prolungherà per tutta la notte.

 

2. Da quest’anno ogni mercoledì sera ci sarà la lectio divina sul vangelo della domenica successiva. Ogni mercoledì ci sarà un relatore diverso. Il mercoledì dovrà diventare il “giorno della Parola”

 

3. Ogni quindici giorni si terrà un incontro formativo specifico per i catechisti. Anche quest’anno vi chiedo di scegliere voi il giorno e l’ora che più sono comodi e sempre come lo scorso anno ci occuperemo di formazione pedagogica, spirituale e biblico-teologica.

 

4. Infine dovete sapere che la Conferenza Episcopale Italiana ha pubblicato un documento che riguarda la catechesi dal titolo “Incontriamo Gesù: orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia” un documento di fondamentale importanza che tutti i catechisti debbono conoscere. Il testo vi verrà consegnato quanto prima.

Il documento è diviso in quattro per questo vi propongo un mini corso intensivo di aggiornamento: vi propongo cioè di passare insieme quattro pomeriggi [dalle 18:00 alle 19:30], uno per ogni parte del documento. Naturalmente si possono scegliere opzioni diverse [potete fare altre proposte direttamente ad Antonietta che continua ad essere la coordinatrice del gruppo dei catechisti].

 

Cari amici, l’urgenza dell’educazione deve sollecitarci a fare in modo che la nostra azione sia sempre più qualificata e per fare questo è necessaria una continua formazione ed aggiornamento. Forse qualcuno di voi, di fronte a quanto detto fino ad ora, si sentirà un po’ scoraggiato, sente di non potercela fare: lasciamo fare al Signore, è lui che costruisce la città, a noi chiede soltanto di essere “umili operai della sua vigna”, come ebbe a dire papa Benedetto parlando ai fedeli subito dopo la sua elezione.

 

Questa mattina ho celebrato la Santa Messa e durante il vangelo ho proprio pensato proprio al nostro gruppo di Catechisti. Dice Gesù:

 

“Così, nessuno mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino nuovo rompe gli otri, il vino si spande e gli otri si perdono; ma il vino nuovo va messo in otri nuovi” (Marco 2:18-22).

 

Gesù è il vino nuovo, che fermenta con tanta energia, è il vino buono che ribolle e che scalda il cuore dell’uomo: se noi continuiamo ad essere otri vecchi non saremo mai in grado di accogliere questo vino buono che ribolle e che vuole scaldare anche i nostri cuori.

 

Se non avremo i cuori caldi, scaldati da Gesù, come potremo infiammare i nostri bambini ed i loro genitori di amore verso il Signore?

 

Vi auguro e mi auguro di essere sempre infiammati da questo amore e di continuare ad impegnarci per rinnovarci per essere continuamente otri nuovi per accogliere il buon vino nuovo che è Cristo Signore.

Un carissimo saluto a tutti.

 

don Angelo